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Odontoiatria Conservativa

L’odontoiatria conservativa è la branca dell’odontoiatria che si occupa del recupero degli elementi dentari affetti da carie.

 

La patologia cariosa è l’esito di un attacco batterico che distrugge i tessuti dentali partendo dall’involucro più esterno, lo smalto, e procedendo in senso centripeto attraverso la dentina fino ad arrivare alla polpa.

La carie cosiddetta iniziale, ovvero confinata allo smalto, tranne rari casi è asintomatica (ovvero non presenta sintomi di dolore) ed è riscontrabile con esame clinico a condizione che interessi la superficie masticante del dente; purtroppo spesso le carie iniziano negli spazi interdentali e per la loro diagnosi precoce è indispensabile un esame radiografico (Rx Bite-wing).

Quando la carie è sintomatica, ovvero quella avvertita dal paziente come sensibile al freddo o ad alimenti zuccherini, significa che i batteri sono penetrati nella dentina al punto da stimolare l’innervazione del dente: la cura di queste carie necessita di anestesia dal momento che richiede una lavorazione più lunga e soprattutto più profonda.

 

Qualora la carie dovesse attraversare non solo lo smalto ma anche la dentina, la cura non può limitarsi ad una semplice otturazione ma richiede una terapia endodontica.

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A differenza di quanto spesso viene propagandato, l’amalgama (il materiale nero delle cosiddette otturazioni metalliche) è ancora oggi da considerare come un materiale affidabile e sicuro. Le linee guida del Ministero della Salute (2014) confermano questa affermazione e pongono come uniche eccezioni di utilizzo le donne in gravidanza ed i pazienti in età evolutiva.

Ciononostante, questo materiale possiede due caratteristiche fortemente negative che ne limitano l’utilizzo: l’estetica e la risposta agli stress masticatori. Mentre la prima è sotto gli occhi di tutti, la seconda è meno evidente ma sicuramente più dannosa: il fatto di avere una diversa elasticità rispetto al tessuto dentale comporta che in presenza di grandi otturazioni delimitate da sottili pareti dentali queste vadano incontro prima a fissurazioni poi a vere e proprie fratture fino alla rottura del dente. Sono questi due grossi limiti (e non la presunta tossicità) ciò che ad oggi giustifica il fatto di rimuovere vecchi restauri “neri” per sostituirli con i moderni materiali da otturazione.

Il ripristino del dente dopo aver rimosso la carie può essere eseguito mediante restauri diretti o indiretti.

Il restauro diretto tra i due è il più economico perché eseguito immediatamente in bocca dal dentista dopo aver rimosso la carie e preparato la cavità.

Il restauro indiretto è detto intarsio ed è un manufatto creato in laboratorio in accordo con l’impronta della cavità da riempire. A differenza dell’otturazione eseguita direttamente in bocca al paziente, completata in un’unica seduta, l’intarsio richiede due sedute ma la preparazione in laboratorio conferisce maggior solidità al dente (specie in cavità di grandi dimensioni) e garantisce una precisione anatomica molto elevata.

La scelta tra le due soluzioni dipende da fattori clinici ma anche da fattori soggettivi del paziente: in molti casi l’intarsio si rivela un ottimo compromesso clinico ed economico tra un’otturazione diretta ed una ricopertura integrale del dente mediante corona protesica.

Terapie Garantite e Personalizzate


 

Qualità e Garanzia

Certi della qualità delle nostre cure, viene fornita garanzia a tutti i pazienti che seguono il protocollo di post-trattamento,
consistente in visite periodiche e sedute di igiene orale personalizzate.